Finanza Etica per gli Animali

Perché un sito di finanza etica a favore degli animali

Tutti (o quasi) abbiamo un conto corrente ma nessuno o quasi sa chi finanzia con i propri soldi. Quindi ci si potrebbe ritenere un amante degli animali, o perlomeno non odiarli come dice Safran Foer (1), ma contribuire alla loro sofferenza attraverso il finanziamento di aziende (per esempio una catena di ristoranti di sola carne) da parte della banca dove si ha il conto corrente. Una delle finalità è quindi di incrementare la trasparenza delle banche su dove vanno a finire i propri soldi.

Questo sito intende dare qualche contributo per indirizzare le scelte come consumatori e magari anche risparmiatori, su come muoversi per evitare di mettere in atto investimenti che si ripercuotono sul benessere animale. 

Questo sito intende inoltre stimolare la sensibilità di un’azienda, società, ecc. rispetto al tema della tutela animale e la conseguente capacità di gestire i rischi reputazionali ad esso correlati, migliorando la propria immagine in merito.

Intende anche verificare come stati e nazioni si comportano nei confronti della tutela animale ed è stato effettuato un primo approfondimento su 24 nazioni,  poi  valutando 15 paesi del mondo e  individuando una classifica nel Rating etico per gli animali.

Tempo fa il sito di Borsa italiana, nella sua pagina dedicata alla finanza etica, affermava che;

“Essa si propone di discriminare i soggetti finanziabili, escludendo [tra l’altro] sovvenzioni a:

  • sfruttamento degli animali.”

Ora sul sito di Borsa italiana si trova un utile approfondimento sulla finanza etica
https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/finanzaetica.htm

(1)  “Io non amo gli animali, ma nemmeno li odio. Penso solo che sono animali e non sassi. C’è un minimo di decenza umana sulla quale siamo tutti d’accordo ed è stata violata in quelle fattorie [allevamenti intensivi] di regola. Ed è questa la cosa più indecente di tutte”.
Recensione al libro “Se niente importa, perché mangiamo gli animali?” di Jonathan Safran Foer, domenicale de “il sole 24 ore”, 7 marzo 2010



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